Neutrofili alti gravidanza: che cosa indicano? Quando bisogna porvi rimedio?

Quando una donna riesce a rimanere incinta è sia una bella fonte di gioia che un inizio di un percorso in cui deve superare una serie di periodi che possono essere tranquilli o stancanti.

È normale avere sbalzi di umore, momenti di malessere e anche di stanchezza, la gravidanza un po’ complica la vita della donna ma per la fine dei nove mesi ne varrà la pena.

Nonostante ciò la donna deve lo stesso stare attenta alle piccole cose, a mangiare di più ma anche più sano in qualche modo, non fare troppi sforzi e anche andare a controllare mensilmente sia il bambino con l’ecografo che i suoi di valori del sangue.

Se nel risultato esce un alto valore di neutrofili cosa significa?

Come si può portarli ad un valore normale?

Che cosa indicano?

I neutrofili sono così chiamati un’altra tipologia di globuli bianchi che devono combattere ed eliminare subito un’infezione e da altri agenti estranei all’organismo.

Se in una donna in gravidanza si riscontra un risultato alto nelle analisi del sangue è del tutto normale, è solo l’organismo che sta cercando di proteggere la donna da un’infezione del momento come i virus della tosse e dal raffreddore.

Ma ci sono alcune malattie in cui la donna deve stare molto attenta perché possono colpire il feto e anche causargli gravi problemi in futuro come la rosolia e la toxoplasmosi, in questo caso nemmeno i neutrofili possono combatterle.

Il termine “neutrofilo” viene dalla loro composizione, anche se sono globuli bianchi come i leucociti, sono composti da monociti, eosinofili, basofili, e linfociti, tutte sostanze importanti che permettono all’organismo di combattere le fonti di infezioni che possono colpire la persona in un determinato periodo dell’anno, ed è un compito diverso da quello dei normali globuli bianchi.

Inoltre non contengono coloranti istologici basici e/o acidi.

Inoltre, se la donna è al sicuro da ogni fonte di malattia o infezione del momento, un’altra causa in cui si riscontrano globuli bianchi alti è l’eredità sia di valori diversi del sangue che forse di una condizione patologica che la donna ha da sola e deve farsi controllare per mantenerla sopita e normale.

Nonostante siano in numero maggiore rispetto ai normali globuli bianchi, superano infatti il 50% della composizione dei globuli bianchi, sono quelli che sopravvivono meno a lungo, infatti si va da un periodo di dodici ore fino a sei o quattro giorni.

Tutto dipende dalla risposta che dà l’organismo ad un agente esterno, e considerato pericoloso.

Quando bisogna porvi rimedio?

Di solito averli alti in gravidanza è del tutto normale, anche un forte periodo di stress può essere la causa principale, ma, come scritto prima, se la donna è in qualche modo ereditaria di questi valori del sangue diversi oppure ha in corso una qualche patologia è meglio porre rimedio subito.

Infatti un valore alto dei neutrofili può essere anche una risposta dell’organismo che deve combattere un’infezione che di solito viene chi assume farmaci corticosteroidi (= a base di cortisone).

I valori normali dei neutrofili sono compresi tra i 1.500 e 7.000 per mm3, si definisce elevato e preoccupante quando i leucociti superano i 9.500 unità per ml di sangue.

Per porne rimedio è il medico che deve prescrivere diversi farmaci da far assumere alla donna durante il periodo della gravidanza, essi possono essere semplici vitamine oppure immunosoppressivi, immunoglobuline, altri tipi di corticosteroidi, e anche le trasfusioni di granulociti possono aiutare molto.