Molte delle nostre ricette italiane sono nate in diverse città.
Che siano semplici o elaborate, ogni scusa è buona per poterle rifare a casa propria e anche, provare a modificarle e a creare altri piatti.
Le ricette che vanno per la maggiore sono i dolci, soprattutto durante l’arrivo delle feste. Se ne possono creare svariati a casa oppure ordinarli dalle pasticcerie che fanno anche prodotti tipici di altre città.
Ecco qual è la storia della pignolata messinese, dolce tipico non solo nella zona siciliana, ma anche, in parte, calabrese, e anche la sua ricetta da fare a casa.
Qual è la sua storia?
Questo dolce tipico dolce messinese è nato nelle zone di Messina, ma anche a Reggio Calabria fanno questo tipo di dolce ma poi lo condiscono con altri ingredienti, ma la base di preparazione è sempre quella.
Tra le varie leggende che si dicono sulla nascita della pignolata, una in particolare afferma che sia nato in un convento di suore che con pochi ingredienti quali le uova, la farina e lo strutto, hanno creato queste piccole palline di impasto e poi le hanno fritte e poi guarnite con due diverse glasse, una bianca che sa di limone e nera che sa di cioccolato.
Prende anche spunto da una ricetta araba, che non solo veniva fritta ma la glassa con cui veniva ricoperta era del semplice miele per rendere queste palline molto più prelibate; col tempo, è arrivata fino ai giorni nostri e viene fatta soprattutto quando sta per arrivare il Carnevale.
La versione con il limone e il cioccolato è nato grazie a Carlo V d’Asburgo, Re di Spagna che richiedendo questo dolce tipico, e facendolo assaggiare ai vari nobili da una parte lo apprezzarono, ma dall’altra lo consideravano troppo semplice, per questo furono create la glassa bianca e la glassa nera, il cioccolato poi lo stavano importando dall’America ed era molto richiesto da molte parti.
Questo dolce ora fa parte del P.A.T. (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) per le ricette siciliane e col tempo molte sono state le sue varianti me avendo come base sempre la stessa ricetta.
Come si prepara?
Per preparare la pignolata messinese, senza l’uso dello strutto, occorrono:
- 300 g di farina di tipo 00;
- 3 uova;
- 20 g di burro;
- 20 g di zucchero;
- buccia di limone grattugiata;
- 2 cucchiai di grappa.
Per le due glasse occorrono:
- 3 limoni;
- 300 g di zucchero a velo;
- 200 g di cioccolato fondente;
- olio di semi di arachidi q.b.
Il procedimento è il seguente:
- Ammorbidire lo zucchero, in una ciotola mettere la farina, lo zucchero, la buccia del limone, il burro, due uova e un tuorlo e la grappa;
- Impastare con le mani o con la frusta elettrica fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo;
- Ricoprire la ciotola con la pellicola e lasciarla riposare in frigo per circa un’ora;
- Scaldare in una padella dai bordi alti l’olio di semi di arachidi ed aspettare che si scaldi abbastanza per poter friggere;
- Una volta tolto dal frigo e maneggiato ancora, creare delle palline grandi circa 1 cm, oppure se si vuole fare velocemente creare piccoli cilindri con un coltello e poi metterli nell’olio;
- Quando avranno raggiunto un colore dorato scuro, con la schiumarola, toglierli dall’olio e metterli in un piatto ricoperto da carta assorbente.
Per fare la glassa al cioccolato ecco qual è il procedimento:
- Tagliare la barretta di cioccolato fondente, oppure grattugiarla, solo così si scioglie più facilmente ed in modo omogeneo;
- Mettere la cioccolata in una ciotola e scioglierlo a bagnomaria fino a che il cioccolato non sia liquido e senza grumi;
- Aggiungere 150 g di zucchero a velo e mescolare con la frusta;
- Quando la crema sarà densa versarla su metà della pignolata facendoci un leggero strato e metterli in frigo per farli solidificare.
Per la glassa al limone il procedimento è il seguente:
- Montare a neve l’albume e aggiungerci 150 g di zucchero a velo, poi premere e aggiungere il succo dei 3 limoni;
- Una volta che la crema è stata creata versare un piccolo strato sull’altra metà di pignolata e metterle in frigo per farla solidificare.
Si possono servire in piccoli gruppetti colorati e ben disposti oppure uno sull’altro.