Tristezza e depressione: che emozioni sono, come riconoscerle?

Il cervello di una persona è sempre stimolato dalle sensazioni positive e negative, dipende anche che cosa sta affrontando la persona interessata. Noi, a differenza degli animali, abbiamo emozioni e le esprimiamo con tutti, che siano persone o che siano anche animali, il cervello elabora l’emozione e ci fa sentire bene, se proviamo qualcosa di piacevole, male se al contrario c’è qualche problema da affrontare e si è in difficoltà. In passato si considerava “sana” una persona rigida e fredda, che nascondeva le proprie emozioni anche a se stesso, mentre chi aveva subito un trauma e dava segni di squilibrio veniva subito etichettata come “malata”, questo succedeva di più nei casi di “depressione” e “tristezza“.

Che emozioni sono?

La tristezza non è da considerare una vera e propria malattia, è solo una sensazione negativa che porta le persone a isolarsi, piangere quando sente che ha bisogno di farlo, di allontanarsi anche dalle persone care se queste non riconoscono il suo malessere e non l’aiutano facendo finta di nulla.

Può essere solo passeggera questa sensazione perché può essere causata da un film triste, un momento brutto avvenuto a scuola o al lavoro.

La depressione invece non è passeggera, e può durare molto di più di un semplice momento di tristezza, questa è ancora più grave ed è da considerare come una malattia psicologica. La malattia può insorgere dopo un grave trauma che ha cambiato qualcosa nella sua psiche, come ad esempio la morte di un caro, una forte delusione.

inoltre la più comune nelle donne è la depressione “post partum” questa subentra passato un periodo dalla nascita del figlio perché si avverte una sensazione di vuoto dove prima era presente il bambino, non si riesce ad avere un rapporto con lui perché i neonati urlano di continuo e hanno bisogno di tutto.

La madre inizia ad avere pensieri brutti su di lui tanto che continua a piangere solo per farle dei dispetti, è anche per questo che non si sente adeguata a fare la madre.

Come riconoscerle?

Come scritto sopra, la tristezza può essere passeggera, e si ha solo bisogno di essere ascoltati, capiti e spinti a migliorare a cambiare la propria situazione, in questi casi la compagnia è fondamentale da parte di amici e parenti.

Nella depressione la persona è in uno stato perenne di malessere cronico, si isola da tutti, persino a chi è disposto ad aiutarlo, nei casi più gravi non esce più di casa, non pensa alla pulizia personale, non mangia, oppure mangia anche troppo per “riempire un vuoto che sente”, ma questa sensazione è solo psicologica, non fisica, infatti una volta colmato questo vuoto la situazione non cambia e ricomincia.

Durante l’adolescenza capita che la depressione sia legata ai disturbi alimentari quali l’anoressia e la bulimia, perché vogliono essere accettati per quello che sono, e se vengono considerati “grassi”, chiudono col cibo oppure fanno scorpacciate nervose durante la notte.

La depressione viene trattata da malattia per via dei farmaci che si possono prescrivere.