Il flop del programma Garanzia Giovani

Il 1° maggio si è festeggiato il secondo anno di vita del programma europeo Garanzia Giovani. Ma da festeggiare sembra ci sia davvero poco.

In questi mesi il suddetto progetto ha coinvolto un milione di partecipanti con una spesa di

1,5 miliardi di euro: un numero senza pari se facciamo riferimento allo storico delle politiche del lavoro del nostro Paese.

Visti gli scarsi risultati il numero degli iscritti comincia a decrescere giorno dopo giorno: ad oggi la cifra è di 879 mila. Tra questi, 659 mila hanno sostenuto un colloquio con il Centro per l’impiego di riferimento e hanno siglato un patto di servizio.

Se già l’iscrizione al programma ha regalato una prima speranza, la firma del patto non ha fatto altro che aumentare le aspettative di ognuno di loro, inducendoli a pensare di aver trovato finalmente un lavoro serio e duraturo.

Dobbiamo,invece, constatare il contrario. Non che il piano europeo dovesse essere un lascia- passare per un impiego sicuro, ma è difficile immaginare che gli stage e i tirocini offerti incidano realmente sul loro futuro.

Queste considerazioni vanno poi rapportate alle diverse Regioni italiane, dove la disuguaglianza di possibilità e offerte regna sovrana.

Bene la Lombardia

L’unica ad aver registrato un buon esito è la Lombardia: un giovane su due è stato assunto con un contratto ben regolamentato.

Diversamente, molte Regioni del Sud, pur avendo un grandissimo numero di iscritti, non possono vantare altrettanti risultati. Uno scenario preoccupante che rischia di condannare i giovani ad una perenne precarietà.