Un po’ disorientati dalle proposte e dalle discussioni sulle previdenza, gli italiani a breve riceveranno le buste arancioni dell’Inps che certificano i rischi per i dirigenti autonomi e i dipendenti privati.
Sei un manager cinquantenne con alle spalle 25 anni di onorata carriera? Allora la tua pensione sarà poco più del 60% del tuo ultimo stipendio.
Sei un professionista autonomo sui 40 con 10 anni di attività? Bhè, in questo caso la tua pensione coprirà solo il 41% della somma finale.
Buste arancioni INPS
Questo è quello che rivelano in questi giorni le buste arancioni a circa 8,5 milioni di lavoratori sulla base di difficilissimi, quasi occulti, calcoli dell‘Inps nei quali finisce dentro anche l’andamento del Pil.
Allora, per intenderci: chi avrà una crescita lenta dello stipendio nel corso degli anni, avrà un assegno che coprirà il 70% dell’ultima retribuzione, chi invece avrà una carriera più dinamica incasserà una somma molto più bassa.
Con tutta questa confusione, le suddette buste sono state accolte con molte polemiche, soprattutto perchè la previsione si basa su un Pil dell’1,5% , molto ottimista se si fa riferimento agli ultimi 10 anni.
Gli esperti dicono: «Tutte sciocchezze!». Affermano che ciò che conta non è tasso di crescita del Pil ma che lo stipendio avanzi più o meno velocemente. E giù critiche!
Beati voi che pensate alle pensioni, noi, quelli degli anni ’80 che ci andranno a 75 anni (se ci andranno!), non possiamo far altro che concentrarci sul lavoro, precario e poco remunerativo.