Mentre in Italia le televisioni, per ora soltanto quelle, sono presidiate militarmente dal fronte anti-islamico, con il quotidiano Libero pronto a titolare contro i “bastardi islamici”, in Francia la politica fa a gare per smarcarsi dalle frange estreme.
Front National contro il resto dei media
A partire dal Front National, la formazione di destra guidata da Marine Le Pen, che pure avrebbe tutto da guadagnare in questo momento a soffiare sull’intolleranza verso l’Islam. E’ stato Wallerand de Saint Juste, il capolista del FN per le prossime elezioni che si svolgeranno nella regione parigina, ad affermare in maniera estremamente risoluta che tutti coloro che confondono i terroristi con la maggior parte dei musulmani sarebbero soltanto degli imbecilli (la parola usata è molto più chiara, a dire il vero) e che mai il Front National si sarebbe potuto lontanamente sognare di usare l’espressione “bastardi islamici”, in forza diuna responsabilità politica ben precisa.
Wallerand de Saint-Juste è l’avvocato di Jean-Marie Le Pen, il tesoriere del partito e un cattolico tradizionalista che nonostante il suo convincimento religioso ha deciso di non schierarsi contro i matrimoni gay. La scelta di far commentare proprio a lui gli attentati del 13 novembre scorso fa già capire come in Francia la politica sia ancora una cosa seria e non la barzelletta che vediamo scorrere ogni giorno sui nostri canali televisivi. Il FN, in particolare, ha ormai fatto una scelta ben precisa, adottando un profilo istituzionale che lo sta premiando nei sondaggi, chiedendo pugno duro per preservare la sicurezza nazionale, ma senza attaccare direttamente l’Islam sparando nel mucchio e, soprattutto cercando di non sbracare, cosa che riesce invece benissimo alla destra tricolore.
Lo stesso De Saint-Juste ha avanzato una serie di richieste ben precise, partendo dal commissariamento della banlieue di Saint-Denis, ove era situato il covo della presunta mente delle stragi, dissociandosi apertamente da chi accusa tutti i musulmani, ricordando che sono cittadini francesi come gli altri che devono rispettare le regole di laicità. E a chi chiede il suo giudizio su quanto detto in Italia e sul titolo di Libero, afferma che il suo partito ha una responsabilità e non può pronunciare quelle parole, nemmeno di fronte a degli assassini. Forse si potrebbe partire da qui, per capire i motivi della crisi italiana degli ultimi decenni.